Agevolazioni alle aziende che investono nell’industria 4.0

L’industria del futuro è innovativa, sostenibile e interconnessa. Integra i risultati dei progressi scientifici nei prodotti e nei servizi, rimuove i vincoli ambientali, valorizza il potenziale di sviluppo delle tecnologie ICT, migliora l’efficienza e la capacità produttiva.

Industria 4.0 è una sfida che potrà rilanciare il sistema produttivo italiano, valorizzandone le caratteristiche della creatività e della qualità delle produzioni, a beneficio della crescita e del benessere del Paese.

Credito d’imposta

Il credito d’imposta può essere fruito solo in compensazione a partire dal periodo d’imposta successivo a quello in cui sono stati sostenuti i costi per le attività in ricerca e sviluppo.

Con questa agevolazione si recupera fino al 50% dei costi in ricerca e sviluppo volti a realizzare innovazioni di processo fra i quali è ricompreso anche lo sviluppo sperimentale di applicativi e di software.

Il beneficio è riconosciuto in misura pari al 50% o al 25% in base alla tipologia delle spese sostenute.

In particolare, la percentuale del 50% viene mantenuta, a decorrere dal 2019:

  • nel caso di attività di ricerca e sviluppo organizzate internamente all’impresa, solo per le spese del personale titolare di un rapporto di lavoro subordinato direttamente impiegato in tali attività di ricerca;
  • nel caso di attività di ricerca e sviluppo commissionate a terzi, solo per i contratti stipulati con Università, enti e organismi di ricerca, nonché con startup e PMI innovative indipendenti.

OBIETTIVO

Stimolare la spesa privata in Ricerca e Sviluppo per innovare processi e prodotti e garantire la competitività futura delle imprese.

LA MISURA

Credito d’imposta su spese incrementali in Ricerca e Sviluppo. Per il 2019:

  • è riconosciuto un credito fino a un massimo annuale di 10 milioni di €/anno per beneficiario e computato su una base fissa data dalla media delle spese in Ricerca e Sviluppo negli anni 2012-2014.
  • è prevista un’aliquota del 50% per le Spese del personale dipendente e per i contratti con università, centri di ricerca, start up e PMI innovative indipendenti. Per tutte le altre l’aliquota è del 25%
  • Il credito d’imposta può essere utilizzato, anche in caso di perdite, a copertura di un ampio insieme di imposte e contributi.
  • Sono agevolabili tutte le spese relative a ricerca fondamentale, ricerca industriale e sviluppo sperimentale.
  • La misura è applicabile per le spese in Ricerca e Sviluppo che saranno sostenute nel periodo 2017-2020.

Costi Ammissibili

Sono ammissibili al credito d’imposta i costi relativi a:

personale interno impiegato nell’attività di ricerca e sviluppo (non è necessario un titolo di studio specifico ma è aperto a tutto il personale di tipo operativo e tecnico anche generico);

personale titolare di altri rapporti di lavoro diversi dal lavoro subordinato (lavoratori autonomi, collaboratori, etc);

quote di ammortamento delle spese di acquisizione o utilizzazione di strumenti e attrezzature di laboratorio;

contratti di ricerca stipulati con Università, enti di ricerca e organismi equiparati,

contratti di ricerca stipulati con altre imprese non appartenenti al medesimo gruppo;

competenze tecniche e privative industriali relative a un’invenzione industriale o biotecnologica, a una topografia di prodotto a semiconduttori o a una nuova varietà vegetale, anche acquisite da fonti esterne.

Secondo quanto disposto dal Decreto Destinazione Italia, le attività di ricerca e sviluppo che rientrano nel bonus, e per le quali spetta il credito di imposta sono:

Lavori sperimentali o teorici;

Ricerca pianificata o indagini critiche, utili per la messa a punto di nuovi prodotti, servizi o sistemi, o per il miglioramento di prodotti esistenti;

Acquisizione, combinazione e utilizzo delle conoscenze di natura scientifica, tecnologica e commerciale;

Produzione e collaudo di prodotti, processi e servizi, né industriali e né per finalità commerciali.

Spese relative al personale impiegato nelle attività di ricerca e sviluppo sono agevolabili, anche i lavoratori che non sono “altamente qualificati”.

Non rientrano nelle spese di attività di ricerca e sviluppo, e per cui non ammesse al beneficio: modifiche ordinarie o periodiche effettuate su prodotti, linee di produzione, processi di fabbricazione, servizi esistenti anche se rappresentano dei miglioramenti.

Adempimenti formali e modalità di fruizione

Certificazione delle spese e relazione tecnica:

  • La legge n. 145-2018 estende infatti l’obbligo di specifica certificazione delle spese rilevanti ai fini del calcolo del beneficio (sia del periodo agevolato e sia dei periodi di media), attualmente previsto solo per le piccole imprese, a tutti i soggetti beneficiari.
  • Inoltre, la fruizione del bonus ricerca viene subordinata all’avvenuta certificazione delle spese, nel senso che l’utilizzo in compensazione del credito d’imposta maturato in un determinato periodo agevolabile non potrà iniziare (a decorrere dal successivo) se non a partire dalla data in cui viene adempiuto l’obbligo di certificazione.
  • l’impresa è tenuta a predisporre una relazione tecnica illustrativa del progetto o dei progetti di ricerca e sviluppo intrapresi, del loro avanzamento e di tutte le altre informazioni rilevanti per l’individuazione dei lavori ammissibili al credito d’imposta.

Modalità di fruizione del credito

  • Nessuna istanza preventiva
  • Credito compensabile in F24 esclusivamente attraverso i servizi telematici Entratel e Fisconline (con codice tributo “6857”)
  • Deve essere riportato nel quadro RU del modello UNICO relativo al periodo d’imposta in cui sono stati realizzati gli investimenti agevolati
  • La possibilità di compensazione decorre dal periodo d’imposta successivo a quello di sostenimento dei costi, mentre solo per il credito corrispondente alle spese di certificazione contabile l’utilizzo in compensazione è consentito solo dal giorno successivo alla data di ultimazione della suddetta certificazione
  • Il credito non concorre alla formazione del reddito imponibile (IRPEF/IRES/IRAP)
  • Il credito è cumulabile con altre misure agevolative, salvo che le norme che disciplinano le altre misure non dispongano diversamente; in ogni caso l’importo risultante dal cumulo non potrà essere superiore ai costi sostenuti.

Per maggiori chiarimenti in merito visiona il nostro articolo dedicato: .

Voucher manager

OBIETTIVO

Favorire la trasformazione digitale e il rafforzamento patrimoniale delle imprese.

Beneficiari del Voucher Innovation Manager

A CHI SI RIVOLGE?

Tutti i soggetti titolari di reddito d’impresa (imprese, enti non commerciali, consorzi e reti d’impresa), indipendentemente dalla natura giuridica, dalla dimensione aziendale e dal settore economico in cui operano.

Imprese italiane o imprese residenti all’estero con stabile organizzazione sul territorio italiano che svolgono attività di Ricerca e Sviluppo in proprio o commissionano attività di Ricerca e Sviluppo, sono incluse anche le imprese che svolgono tale attività su commissione di imprese residenti all’estero.

PMI

Le Piccole e Medie Imprese, disciplinate e definite dalla raccomandazione 2003/361/CE della Commissione del 6/5/2003, risultano tra le beneficiarie dell’intervento e dalle prestazioni dell’Innovation Manager. Per la definizione di PMI fa riferimento la norma ex art. 1 “La categoria delle microimprese delle piccole imprese e delle medie imprese (PMI) è costituita da imprese che occupano meno di 250 persone, il cui fatturato annuo non supera i 50 milioni di EUR oppure il cui totale di bilancio annuo non supera i 43 milioni di EUR.”

Reti di Imprese

Potranno accedere ai contributi anche le reti di imprese (di cui all’art. 3, comma 4-quater, del D.L. 10 febbraio 2009, n. 5/2009, convertito dalla legge n. 33/2009 e ss.mm), a condizione che il programma comune di rete preveda lo sviluppo di processi innovativi in materia di trasformazione tecnologica e digitale attraverso le tecnologie abilitanti previste dal Piano nazionale impresa 4.0 e di organizzazione, pianificazione e gestione delle attività, compreso l’accesso ai mercati finanziari e dei capitali.

Qual è il valore massimo del Voucher?

Micro e Piccole Imprese

Il contributo è riconosciuto in relazione a ciascun periodo d’imposta in misura pari al 50 per cento dei costi sostenuti ed entro il limite massimo di

40.000 euro

Medie Imprese

Alle medie imprese, come definite dalla citata raccomandazione 2003/361/CE, il contributo di cui al primo periodo è riconosciuto in relazione a ciascun periodo d’imposta in misura pari al 30 per cento dei costi sostenuti ed entro il limite massimo di

25.000 euro

Rete d’impresa

In caso di adesione a un contratto di rete ai sensi dell’articolo 3, commi 4-ter e seguenti, del decreto-legge 10 febbraio 2009, n. 5, convertito, con modificazioni, dalla legge 9 aprile 2009, n. 33, avente nel programma comune lo sviluppo di processi innovativi in materia di trasformazione tecnologica e digitale attraverso le tecnologie abilitanti previste dal Piano nazionale impresa 4.0 e di organizzazione, pianificazione e gestione delle attività, compreso l’accesso ai mercati finanziari e dei capitali, il contributo è riconosciuto alla rete in misura pari al 50 per cento dei costi sostenuti ed entro il limite massimo complessivo di

80.000 euro

Iperammortamento

OBIETTIVO

Supportare e incentivare le imprese che investono in beni strumentali nuovi, in beni materiali e immateriali (software e sistemi IT) funzionali alla trasformazione tecnologica e digitale dei processi produttivi.

LA MISURA

Maggiorazione – ai soli fini della deduzione delle quote di ammortamento o della quota capitale dei canoni di locazione finanziaria – del costo di beni materiali nuovi, dispositivi e tecnologie abilitanti la trasformazione in chiave 4.0 acquistati o in leasing. Le percentuali di iperammortamento per gli investimenti realizzati nel 2019 variano in relazione alle dimensioni dell’investimento (fino al limite di 20 milioni).

A CHI SI RIVOLGE?

Tutti i soggetti titolari di reddito d’impresa, comprese le imprese individuali assoggettate all’IRI, con sede fiscale in Italia, incluse le stabili organizzazioni di imprese residenti all’estero, indipendentemente dalla forma giuridica, dalla dimensione aziendale e dal settore economico in cui operano.

Nuova Sabatini

OBIETTIVO

Sostenere gli investimenti delle PMI in nuovi beni strumentali, macchinari, impianti, attrezzature di fabbrica a uso produttivo e tecnologie digitali (hardware e software).

LA MISURA

Contributo in conto impianti per investimenti in macchinari, impianti, beni strumentali d’impresa e attrezzature ad uso produttivo – funzionali allo svolgimento dell’attività d’impresa e correlati all’attività stessa – nonché hardware, software e tecnologie digitali. Il contributo è riconosciuto a fronte di finanziamenti di importo compreso tra 20.000 e 2.000.000 di euro, concessi da istituti bancari e società di leasing. Il contributo è calcolato sulla base di un piano di ammortamento convenzionale di 5 anni con un tasso d’interesse del 2,75% annuo. Il contributo è del 3,575% per investimenti in “beni 4.0” che possono beneficiare dell’iperammortamento.

Accesso prioritario al Fondo centrale di Garanzia nella misura massima dell’80%.

A CHI SI RIVOLGE?

A tutte le micro, piccole e medie imprese presenti sul territorio nazionale, indipendentemente dal settore economico in cui operano.

Patent box

OBIETTIVO

Rendere il mercato italiano maggiormente attrattivo per gli investimenti nazionali ed esteri di lungo termine, prevedendo una tassazione agevolata su redditi derivanti dall’utilizzo della proprietà intellettuale.

Incentivare la collocazione in Italia dei beni immateriali attualmente detenuti all’estero da imprese italiane o estere e al contempo incentivare il mantenimento dei beni immateriali in Italia, evitandone la ricollocazione all’estero.

LA MISURA

Regime opzionale di tassazione agevolata sui redditi derivanti dall’utilizzo di beni immateriali come brevetti industriali, marchi registrati, disegni e modelli industriali, know how e software protetto da copyright.

L’agevolazione consiste nella riduzione delle aliquote IRES e IRAP del 50% dal 2017 in poi, sui redditi d’impresa connessi all’uso diretto o indiretto (ovvero in licenza d’uso) di beni immateriali sia nei confronti di controparti terze che di controparti correlate (società infra-gruppo). Il beneficio viene erogato a condizione che il contribuente conduca attività di R&S connesse allo sviluppo e al mantenimento dei beni immateriali.

A CHI SI RIVOLGE?

Possono accedere all’agevolazione i soggetti titolari di reddito d’impresa, i cui redditi dipendono in modo dimostrabile dall’utilizzo di beni immateriali, siano esse società di capitali o di persone, imprenditori individuali, enti commerciali e non, soggetti residenti in Paesi esteri (ma con stabile organizzazione in Italia) con cui sono stati stipulati trattati per adeguato scambio di informazioni.

Startup e PMI innovative

OBIETTIVI

Sostenere le imprese innovative in tutte le fasi del loro ciclo di vita.

LA MISURA

  • Nuova modalità di costituzione digitale e gratuita.
  • Esonero dalla disciplina sulle società di comodo e in perdita sistematica.
  • Possibilità anche per le srl di emettere piani di incentivazione in equity, agevolati fiscalmente.
  • Incentivi agli investimenti in capitale di rischio: detrazione IRPEF (per investimenti fino a 1 milione di euro) o deduzione dell’imponibile IRES (fino a 1,8 milioni) pari al 30%.
  • Accesso gratuito, semplificato e prioritario al Fondo di Garanzia per le PMI.
  • Equity crowdfunding per la raccolta di nuovi capitali di rischio.
  • Italia Startup Visa: una modalità digitale, semplice e accelerata per attrarre imprenditori innovativi.
  • Possibilità di cedere le perdite a società quotate sponsor (almeno il 20% delle quote).
  • In caso di insuccesso: esonero dalla disciplina fallimentare ordinaria.
  • In caso di successo: le startup mature possono convertirsi agilmente in PMI innovative, continuando a godere dei principali benefici.

A CHI SI RIVOLGE?

Startup innovative: società di capitali non quotate di nuova o recente costituzione, con valore della produzione annua inferiore a 5 milioni di euro e il cui oggetto sociale è chiaramente legato all’innovazione. Presentano almeno uno dei tre seguenti requisiti:

  • il 15% dei costi annui riguarda attività di R&S;
  • 2/3 laureati, oppure 1/3 dottori, dottorandi di ricerca o ricercatori;
  • titolarità di brevetto o software.

PMI innovative: imprese di piccole e medie dimensioni in forma di società di capitali, dotate di bilancio certificato. Presentano almeno due dei tre seguenti requisiti:

  • il 3% dei costi annui riguarda attività di R&S;
  • 1/3 laureati, oppure 1/5 dottori, dottorandi di ricerca o ricercatori;
  • titolarità di brevetto o software.

Credito d’ imposta per la formazione 4.0

OBIETTIVO

Acquisizione e consolidamento delle conoscenze in tecnologie 4.0 indicate nel Piano Nazionale Industria 4.0

LA MISURA

Credito d’imposta calcolato sul costo aziendale dei lavoratori per il periodo in cui sono impegnati in attività di formazione per l’acquisizione o il consolidamento delle conoscenze sulle tecnologie 4.0 indicate dal Piano Nazionale. L’intensità dell’agevolazione è articolata

piccole imprese: 50% e max 300.000 l’anno

medie imprese: 40% e max 300.000 l’anno

grandi imprese: 30% e max 200.000 l’anno

A CHI SI RIVOLGE?

A tutte le imprese residenti in Italia indipendentemente da dimensione, settore e forma giuridica, regime contabile e sistema di determinazione del reddito a fini fiscali.